venerdì 5 febbraio 2010

Cuore

Tre miliardi di battiti nel corso di una vita umana. Tre miliardi di battiti dei quali noi nemmeno ci accorgiamo, fatta eccezione per quelli che ritmano le nostre emozioni. E' solo allora, quando ci innamoriamo, quando ci spaventiamo, quando siamo in ansia, per non parlare di quando ci sembra che si spezzi che ci rendiamo conto di quel piccolo, ostinato motore, grosso quanto un pugno.




Cominciamo da qui. Un video molto semplice, tratto da "La macchina meravigliosa", splendida trasmissione di Piero Angela datata ormai una ventina di anni fa, che illustra, in poco meno di 8 minuti, tutto ciò che si nasconde dietro la straordinaria macchina del cuore. Comincio da qui perchè, non essendo un medico non posso far altro che raccogliere e riportare in questo spazio le informazioni fornite da chi ne ha invece le competenze; comincio da qui perchè trovo che Piero Angela sia uno straordinario divulgatore in grado di condensare in pochi minuti la straordinaria storia del nostro motore.

Ma comincio da qui anche e soprattutto perchè all'inizio di questo video una semplice animazione racchiude in sè la chiave di tutto: il momento in cui, tra la terza e la quarta settimana, mentre io, lì fuori, ero ancora ignara del piccolo miracolo che andava germogliando dentro di me, il primo abbozzo del cuore si forma e comincia a pulsare, e poi cresce, si modifica e si trasforma. E' proprio lì, in qualche oscuro passaggio di questa semplicissima animazione, che talvolta qualcosa va storto e trasforma un neonato in un "lottatore".
Chi ci è passato, sa che la sottile cicatrice sul petto dei nostri bimbi corrisponde a una ben più spessa nelle menti di noi genitori.
Questo non ha la pretesa di essere un blog di medicina, nè niente di simile; semplicemente, vuol essere un canale attraverso cui lasciar fluire le emozioni che, nei mesi trascorsi, si sono accumulate. E perchè no, un mezzo per condividerle con chi si trova suo malgrado catapultato nella nostra stessa avventura.
E allora, per cominciare, ho scelto Piero Angela. Perchè mi ha accompagnato nel corso della mia infanzia, stimolando e soddisfando le mie piccole grandi curiosità; e se avessi potuto scegliere, quel giorno - che ormai, grazie a Dio, si allontana sempre più - in cui una dolcissima pediatra mi parlava per la prima volta di "Trasposizione dei Grossi Vasi", avrei voluto che fosse lui a prendermi per mano e condurmi attraverso i meandri bui di quei piccoli vasi per capire cosa era potuto andare storto, e perchè.

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